martedì 31 maggio 2016

Castellammare - L'indagine di Legambiente condanna l'arenile. Troppi rifiuti sulla marina stabiese

Sulla Marina di Castellammare di Stabia sono stati rinvenuti 1235 rifiuti in 100 metri di spiaggia, di cui l'86% consiste in materie plastiche. Soltanto la spiaggia di Magazzeno a Pontecagnano è messa peggio in Campania.
di Giancarlo Esposito


L'arenile stabiese continua a far parlare di sé per l'incuria piuttosto che per la bellezza del territorio. Secondo un'indagine di Legambiente, infatti, sulla Marina di Castellammare di Stabia sono stati rinvenuti 1235 rifiuti in 100 metri di spiaggia, di cui l'86% consiste in materie plastiche. Un dato allarmante che, tuttavia, non pone la città delle acque al vertice di una desolante classifica che vede al primo posto la spiaggia in località Magazzeno a Pontecagnano, dove sono stati trovati 1651 rifiuti in 100 metri. Completa il podio la spiaggia di Mercatello di Salerno con 985 rifiuti in 100 metri, il 35% dei quali consiste in mozziconi di sigarette. Fa impressione notare che la spiaggia Cava a Forio sull'isola di Ischia occupi il secondo posto in Italia dei lidi con la più alta percentuale di rifiuti da mancata depurazione, alle spalle soltanto di quella di Fiumicino, nel Lazio, dove questa tipologia di rifiuti raggiunge la soglia del 67% di tutti i materiali ritrovati sulla spiaggia. L'indagine di Legabmiente in Campania ha coinvolto sedici spiagge: il lido in località Bagnara a Castelvolturno, la spiaggia delle Monachelle e la Riserva naturale Costa di Licola a Pozzuoli, l'arenile alla Marina di Castellammare di Stabia, la spiaggia del Pezzolo alla Marina di Seiano a Vico Equense, la spiaggia di Cava dell'Isola a Forio ad Ischia, Mercatello a Salerno, la spiaggia di Pioppi, quella di Agnone Cilento a Montecorice, Piano di Velia ad Ascea, Trentova a Lido Venere ad Agropoli, Oasi dunale Torre di Mare a Capaccio-Paestum, la spiaggia in località Magazzeno a Pontecagnano, la spiaggia libera a Battipaglia e l'area protetta dunale di Legambiente Silaris ad Eboli.

«La questione relativa ai rifiuti presenti sulle spiagge è molto più complessa di quanto possa apparire ad un'analisi superficiale - ha dichiarato Mariateresa Imparato, segretaria Legambiente Campania -. Soltanto il 15% dei rifiuti che entrano a contatto con l'ecosistema marino restano in superficie, mentre il 70% si deposita sul fondale».

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